Percorrendo la strada che collega Lindos a Rodi, sul lato dell’ entroterra si nota la costruzione bianca di un santuario: è il santuario di Tsambica.
Come mai il santuario porta questo nome, dato che la collina in cui è apparsa l’icona miracolosa si trova sul mare? E sebbbene sia vicinissima in linea d’aria è in tutt’altra posizione.
Di cosa si tratta?
Con l’aumento del culto mariano, la piccola chiesetta in cima al colle, Tzampika, era diventata troppo angusta per ospitare l’icona della Vergine e i numerosi ex voto, così e stato deciso di costruire un monastero più grande e più a valle, nei pressi di Kolimbia, tra Afandu e Arcanghelo.
Il monastero è a dir poco molto evidente: di un bianco accecante sotto il sole con un tetto di tegole rosse.
Il campanile, che sembra quasi un faro, svetta accanto alla facciata come una sentinella.
Qui è conservata l’icona originale della Madonna di Tsambica, mentre in cima al colle è stata posta una copia.
L’ 8 dicembre, però, il quadro miracoloso torna al luogo originario di ritrovamento, con una processione molto sentita.
Il monastero di Panagia Tsambika, letteralmente: La Vergine Maria della scintilla. È un bellissimo esempio di architettura religiosa ortodossa ed è visitabile da chiunque, in base agli orari del santuario.
Oltre alla chiesa con l’icona, qui si trova un piccolo negozio di oggetti sacri e un’ ampia zona intorno al santuario
Come tutti i luoghi di culto, anche Panagia Tsambika richiede un abbigliamento consono: sono sconsigliabili pantaloni o gonne troppo corte, spalle scoperte e magliette troppo scollate oppure aperte, anche per gli uomini.
Mentre al monastero alto c’è un po’ più di tolleranza, in fondo è necessario camminare in salita, in questo caso, il rispetto è d’obbligo.
Naturalmente è possibile fare fotografie, ma è sconsigliabile tenere il cellulare acceso nel monastero e nella chiesa.
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